GruppiGubbio

        Nei primi anni ’60, quando ancora non era esplosa la Beatlesmania, in Italia il panorama musicale era dominato dalla tradizionale musica melodica italiana, caratterizzata da un linguaggio musicale convenzionale, di pura evasione e poco innovativo, che a parte qualche rara eccezione, non ha mai offerto produzioni di grande valore artistico.
Il sonnolento e statico contesto musicale, fino ad allora impermeabile alle grandi innovazioni come il Rock ‘n Roll esploso in America già da diversi anni, veniva lentamente scosso da personaggi emergenti come A. Celentano e Little Tony, dall’avvento degli "urlatori" come Mina e Tony Dallara, e dall’uscita dall’autoemarginazione dei primi cantautori genovesi come Bindi, Tenco, Lauzi, Paoli, De Andrè, che rinnovarono il modo di cantare e di affrontare i sentimenti, non più trattati in chiave banale e consolatoria, ma anche nei loro aspetti problematici e contraddittori, ben lontani dalla rassicurante retorica dei brani in voga all'epoca, mentre appaiono i primi spunti di protesta giovanile, (che esplose pochi anni dopo), critica sociale e impegno politico.
In questo contesto musicale, ancora a cavallo tra la canzone melodica italiana e la nuova cultura giovanile emergente, si collocano i primi gruppi musicali eugubini che inevitabilmente ancora subiscono i residui della tradizione, ma comunque tutti protesi in avanti per cogliere totalmente le novità musicali che lentamente si affermavano:
Jolli (1960), i Fantastici(1962), Arcobaleno(1962), i Lord (fine ’62).

 

Ma bisogna attendere il 1963 per la svolta totale e completa.

1963: Con il secondo singolo "Please Please Me" i Beatles balzano prepotentemente in testa alle classifiche inglesi e impongono non solo la loro musica, ma un nuovo modo di vestire e di portare i capelli, addirittura un modo di essere giovani.
La "Beatlesmania" colpisce prima l'Inghilterra e poi si propaga per il mondo.
L’anno successivo, il 1964, esce "Rolling Stones" il primo bellissimo album dei Rolling Stones più aggressivi, frenetici e inquieti dei Beatles; i Rolling Stones i diretti eredi dei rocker maledetti degli anni ’50, costituivano una novita` ancora più` sconvolgente.

Era iniziata una nuova era, un'era indelebile nella storia della musica.

Nascevano migliaia di Bande giovanili e anche a GUBBIO si rimase contagiati.
Sulla scia dei primi gruppi si formano i primi "complessi" BEAT che contribuiranno in maniera determinante a far conoscere la nuova musica, dal Beat dei Beatles, al Rock dei Rolling Stones, ancora sconosciuti ai più.

Una diffusione non certo facilitata dai mezzi del momento, Internet e Napster ancora non esistevano, ne tantomeno esistevano gli MP3 o i CD.
La Televisione (un solo canale RAI) era ancora privilegio di pochi, comunque la programmazione non andava oltre Claudio Villa e Sanremo anzi, la nuova musica, "la musica dei capelloni", veniva puntualmente boicottata e addirittura censurata.
Non bisogna dimenticare che in America, ancora pochi anni prima, i rocker come Chuck Berry venivano sistematicamente perseguitati, i loro dischi  bruciati per le strade e addirittura un signore di nome Frank Sinatra sosteneva che

-" Il rock 'n roll è la forma espressiva più schifosa, brutale e malefica, un afrodisiaco pestilenziale, la musica preferita di tutti i delinquenti della terra."-

 


      Ma nonostante le difficoltà nulla riuscì ad arrestare questa nuova ondata musicale che anzi si diffuse sempre di più, anche grazie al proliferare di tante nuove band, i "complessi" nascono, si fondono, a volte si sciolgono ancora prima di uscire dal garage delle prove, si riuniscono, tutti per sentirsi partecipi, la voglia di vivere da protagonisti fino in fondo quel periodo magico, assimilare e diffondere quella nuova energia che c’era nell’aria.

          The Storks (1965), i Vega’s (1966) , The Hangman(1966) , The Them’s Group(1967), strutturati come le classiche formazioni Beat anni ’60: chitarra solista, chitarra ritmica, basso e batteria, (solamente i The Them’s Group avevano anche le tastiere) erano prettamente gruppi BEAT e ROCK, dai Beatles ai Rolling Stones, Mama’s and the Papa’s, ma anche i Rokes gli italiani Dik Dik , i Ribelli, Camaleonti, Equipe 84.
Con l’aggiunta della sezione fiati e le tastiere i Lonely Boys(1965), integrarono il repertorio Beat con il Rhythm ‘n Blues di Otis Redding , Wilson Pickett, Aretha Franklin, James Brown, Marvin Gaye.
Strutturati come i Lonely Boys, con la sezione fiati e le tastiere, ed orientati verso un repertorio più melodico-ballabile., troviamo i Duca(1966), gli Eugubini(1966), i Guelfi(1967), Li Balistari(1967) i Consoli(1967).
(Da notare come ad un diverso orientamento musicale corrispondeva una diversa scelta del nome del "complesso"; mentre i gruppi Beat avevano tutti con nome in Inglese, gli altri, orientati verso un genere più melodico, avevano un nome in Italiano e legato alla tradizione Eugubina.)

 


     

Le prime radioline a transistor, il Geloso a bobine per registrare le canzoni, il mangiadischi, i 45 giri e qualche LP erano gli unici mezzi per ascoltare musica. Tappe d'obbligo, durante le vasche serali "sul Corso", erano il negozio di elettrodomestici di "Ambrogi", e "Momo"("da piedi 'l Corso"); si stava con i nasi incollati sulle loro vetrine per scovare, tra un Radiomarelli e un Geloso, le copertine delle ultime novità, che però troppo spesso erano i penultimi, costringendo gli appassionati ad organizzare delle vere e proprie escursioni in pullman a Perugia con destinazione i negozi musicali di Ceccherini, Mipatrini e Tarpani certamente più forniti dei nostri amici "Ambrogi" e "Momo". Un altro mezzo erano i Jukebox della Funivia, della Cia, del Bar dello Sport e del Bar Vagnarelli (il preferito dei DUCA) dove non era difficile trovare qualche chitarrista armato di monetine e chitarra tutto intento a "tirare giù gli accordi" di qualche novità per poi riproporla e cantarla insieme agli amici a Piazza Grande o durante le prove del "complesso".              Certamente il più attivo era,  l’allora quattordicenne,   Giorgio Ricci (‘l Calisto)  assoldato dai Lonely Boys, (100 lire tre pezzi);   tirava giù gli spartiti "accordi" per il loro programma dal Jukebox della Funivia (piattaforma di S.Ubaldo), a quei tempi   in assoluto il più aggiornato.

-“Ricordo che, dopo aver provato con le Visioni "Anna" di Lucio Battisti la sera appena uscito il disco, il giorno dopo al teatro comunale di Umbertide dovemmo repricarla per ben 22 volte. Incredibile! Qualche musicista in sala domandava dove avessimo preso lo spartito.  Risposta.: C'ha pensato 'l Calisto!!!”-


 

     Va comunque ricordato che le occasioni per suonare in pubblico venivano quasi esclusivamente offerte dalle sale da ballo, e questo condizionava quasi tutti i gruppi nella scelta del repertorio che doveva inevitabilmente comprendere anche i "fresconi" e il ballo liscio.
A questo proposito si ricordano vari episodi di lamentele del pubblico (anche giovane) più conservatore, che si lamentava della musica suonata apostrofandola come "rimore".
Le possibilità di suonare musica finalizzata solo per l’ascolto erano purtroppo scarse, a parte la bellissima esperienza della Gara dei Complessi Eugubini che viene ricordata dai protagonisti come uno dei momenti più belli della loro carriera, un’ottima occasione per esprimersi senza quei condizionamenti che i "dancing" invece impongono.

Come tutte le belle esperienze purtroppo fu di breve durata. Solamente 3 edizioni tenute, a Novembre del 1966 - 1967 - 1968 presso il Teatro dell’Edificio Scolastico.

Le Classifiche delle 3 Edizioni:

1966

1967

1968

1-The Stork's
2-The Lonely Boys
3-I Eugubini
4-I Duca
5-I Vega’s
6-The Hangman
1-I Duca
2-The Lonely Boys
3-The Stork’s
4-I Vega’s
5-I Consoli
6-The Thems Group
1-I Consoli
2-The Lonely Boys
3-  ?
4-  ?
5-  ?
6-  ?

 

Il ricordo de i Consoli (vincitori dell'edizione 1968):

  • "Il premio consisteva in una coppa, che dopo un’ora circa, ci è stata ripresa mentre festeggiavamo al Bar di Pompeo a San Martino, perché l’organizzazione l’aveva presa in prestito!!!! –

 


La Messa Beat

    Nel 1969 le chitarre elettriche entrano anche nelle Chiese, per suonare la famosa "Messa Beat" fortemente voluta, presso la parrocchia di San Domenico, dall’allora parroco Don Pietro Bottaccioli non curandosi delle, a volte feroci, polemiche degli altri parroci e dei fedeli più conservatori, fu una esperienza bellissima e molto apprezzata dalla maggioranza.

I protagonisti:

Voci: Mario Fiorucci, Valerio Pierotti, Evelino Vagnarelli, Attilio Fiorucci.
Tastiere: Maurizio Ceccarelli.
Chitarra elettrica: Walter Ceccarelli.
Chitarra Basso: Tonino Mancini.
Batteria: Rolando Morelli (‘l Lola)
Tecnico audio: Stefano Bettelli (Gambabuzza)
Coordinatore Musicale: Don Giuliano Salciarini


 

Quello dei ’60 è stato un decennio fondamentale nella storia della musica e il periodo che va dal 1965 al 1969, fu veramente magico, si respirava la conquista della libertà, i giovani si erano riappropriati della loro vita, senza le strumentalizzazioni del sistema, le canzoni non ne furono solo la colonna sonora, ma contribuirono in modo determinante a diffondere la nuova energia.

Questi i maggiori avvenimenti di quegli anni:

1965: Esce Satisfation dei Rolling Stones e My Generation degli Who.
Boom del Folk Rock.
Nasce il movimento Hippie.
1966: Debuttano i Cream.
Boom of acid-rock e del rock psichedelico.
Bob Dylan incide Blonde On Blonde
I Beach Boys incidono Pet Sounds e Frank Zappa Freak Out .
1967: Il grande debutto di Jimi Hendrix e dei Pink Floyd .
Si tiene il festival di Monterey
Esce Ligth my fire dei Doors.
Velvet Underground & Nico
1968: Boom of country-rock
Debuttano i Deep Purple.
1969: Il 15 agosto la tre giorni di Peace and Music del festival di Woodstock .
Boom del jazz-rock
Boom del rock romantico.
Muore a 27 anni. Brian Jones il più "inquieto", l’anima dei Rolling Stones.

 

Dal Beat al Rock

Verso la fine degli anni ‘60 la musica assume una matrice sempre più ROCK, e divenne il veicolo e punto di riferimento della contestazione giovanile, i testi divennero più impegnati, la varietà degli strumenti si ampliò, aumentò il peso dell'elettronica e la presentazione in scena dei gruppi si fece più accurata e scenografica. Era il momento dei Jefferson Airplane, dei Doors, dei Grateful Dead, di Jimi Hendrix, dei Cream di Eric Clapton e del latin-rock di Carlos Santana. Il rock si fonde con altri generi musicali con il JAZZ, il BLUES, il COUNTRY, il FOLK facendo coesistere fianco a fianco stili diversi, il folk rock di Bob Dylan e Joan Baez , il blues rock di Janis Joplin, il Rock con inflessioni country degli  Eagles e Crosby, Stills, Nash & Young  e il jazz-rock di Frank Zappa;

La fine degli anni Sessanta fu anche il periodo dei grandi concerti di massa all'aperto (negli Stati Uniti, Monterey Pop nel 1967 e Woodstock nel 1969; in Europa,  l'Isola di Wight nel 1970), che coincisero con una trasformazione radicale della cultura e dei costumi di un'intera generazione.

       La vitalità del rock proseguì negli anni Settanta, esprimendosi talvolta in forme più attenuate o sviluppando gli stili amplificati e fortemente ritmici dell'Hard-Rock dei Led Zeppelin e dei Deep Purple, dai quali nacque l'Heavy Metal.

 

 

    Quindi non più solo BEAT, che anzi lentamente andò scomparendo,  è il periodo dei grandi chitarristi da J.Page a R.Blackmore, da E. Clapton a J. Hendrix e J. Beck.

     I primi gruppi eugubini ad uno ad uno si sciolgono, resisteranno al passaggio del nuovo decennio anche se con vari avvicendamenti dell’organico, solamente i Consoli e i Duca, rimanendo sempre fedeli al genere melodico – ballabile affiancati da nuovi gruppi come i P.36(1969), Le Sensazioni(1970).

    Chi invece assorbe e recepisce totalmente l’ondata Rock, che di fatto si sostituiscono ai primi gruppi Beat sono, per primi le Visioni ed è una folata di energia pura, di Rock duro e potente: Cream, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Deep Purple, Uriah Heep, Jethro Tull, leggermente addolcito dalle canzoni di Lucio Battisti e  New Trolls; seguono, sempre sulle orme de le Visioni, Le Dimensioni, l’Anonima Coupè , Mito e Realtà.

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